Teatro alle Scale di Porchiano

Porchiano del Monte, di Amelia TR, non quello di Todi PG. Teatro all'aperto con estensioni al bosco. Dedicato a Iacopone da Todi. Spettacoli, edizioni e divulgazioni del Poetone Iacopone ma anche del Poetino Angelo Pii e Divina Corriera di Buddha Bus. Artisti e non artisti benvenuti ad esibirsi .

Saturday, June 17, 2017

il Letto di Dio



In scena il prossimo 22 Giugno



P R O L O G O

  Questa sera faremo un eccezione:
Iacopone canta Lauda
di argomento mistico,
sottilmente spirituale.
  Non è davvero un tema eccezionale
per Iacopone, che era un tipo mistico
e ne cantò moltissimo...
  ma sarà eccezionale
in Teatro alle Scale.

  Stasera Iacopone monta in cattedra
per darci la sua lectio magistralis.
  Promette innanzi tutto: "sarò breve"...
poi ci metterà tre strofe,
per cantarci quant' è breve.
  Infine arriva al tema della Lezione:
  "Vi spiego come fare l'amore con Dio:
dovete esercitarvi in tutte le Virtù".

  Le  virtù? Son quelle sette
che imparate a Catechismo.
  Ce n'è quattro Avanti Cristo
(Prudenza, Justizia, Fortezza, Temperanza),
  più tre Dopo Cristo
(la Fede, la Speranza, la Caritàte).

  Secondo gli antichi Romani,
la Virtus è una "buona qualità virile",
propria del vir, che vuole dire "Uomo"...
  ma anche la Donna dev'essere virtuosa,
non solo virtualmente!

  Le Virtù  Avanti Cristo (dei Romani)
sono abitudini a comportarsi bene,
con gli altri e da soli.
  Le acquistate ripetendo gli atti buoni.

  Le Virtù Dopo Cristo (dei Cristiani)
sono le buone abitudini con Dio.
  Non potete acquistarle da soli,
le dovrete ricevere da Dio
  (possibilmente, con tutti i Sacramenti).

  Se poi tutto va bene, alla fin fine
farete l'amore con Dio,
  non solo dopo morti, in Paradiso,
anche vivi, anche adesso!

  Adesso (come sempre)
non cercate di capire Iacopone.
  Limitàtevi ad udirlo:
"Audite una Lezione!".

Lauda 65 , IL LETTO DI DIO
[Titolo da lezione Tresatti, 1617.
Testo da lezione Mancini, 1974]

     Omo chI vòl parlare,       
emprima dé' pensare
se quello che vòl dire
è ùtele a odire;
     ché la longa materia        
sòl generar fastidia,
el longo abrivïare
sòle l'om delettare.
     Abrevio mea ditta,     
longezza en breve scripta;
chi cce vorrà pensare,
ben ce porrà notare.
     Comenzo el meo dIttato  
de l'Omo ch'è ordenato,
là 've Deo se reposa,
êll'alma ch'è sua sposa.
     La mente sì è 'l letto        
co l'ordenato affetto;
el letto ha quatro pedi,
como en figura el vidi.
     Lo primo pè, Prudenza,   
lume d'entelligenza;
demustra el male e 'l bene,
e co' tener se déne.
     [-] L'altro pè, Iustizia,
l'affetto en essercizia
(Prudenza ha demustrato,
Iustizia ha adoperato).
     Lo terzo pè, Fortezza:
portare onne gravezza,
per nulla aversetate
lassar la veretate.
     Lo quarto è Temperanza:
freno - enn abundanza
et en prosperetate
profunda umeletate.
     La lettèra enfunata     
de Fede articulata,
l'articul' l'ha legati,
co (l)i pè concatenati.
     De paglia c'è un saccone,
la me' cognizïone,
co' so' de vile nato
e pleno de peccato.
     De sopr'è 'l matarazzo,   
[-] Cristo pro me pazzo
(o' sse misse a venire
per me potere avire!).
     Ècce uno capezzale,         
Cristo ch'en croce sale;
mòrece tormentato,
(con) latrun' acompagnato.
     Stese ce so' lenzola,          
lo contemplar che vola:
specchio i devinitate,
vestito i umanetate.
     Coperto è de Speranza     
a) ddarme ferma certanza
de farme cittadino
e)n quell'abbergo devino.
     La Caritate 'l iogne          
e con Deo me coniogne;
iogne la vilitate
cun la divin(a) bontate.
     Ecco nasce un amore,
c'ha èmprenato (e)l core,
pleno de dIsiderio,
d'enfocato misterio.
     Preno - enliquedisce,  
languenno parturesce;
e parturesce un ratto, [= raptus]
nel terzo ciel è tratto.
     Cielo umanato passa, 
l'angelico trapassa
et entra êlla caligine
co 'l Figliol de la Vergene.
     Et è - en Deo UnTrino,    
loco i sse mett'el freno
d'entelletto pusato,
l'affetto adormentato;
     e dorme senza sonnia,     
ch'è 'n veretate d'onnia,
c'ha repusato el core
ne lo divino amore.
     [-] Vale, vale, vale!           
Ascenne pe(r e)ste scale,
cà po' cèdere en basso,
farì' granne fracasso.

EXPLICIT

Così cantò a su' modo
Iacopone da Todo.